Questa poesia non sa di un cazzo1
Fuori neanche pioveva, quando l’ho scritta questa poesia
L’ho scritta con la mano sinistra , mentre facevo colazione una domenica di gennaio
Ché io sono destro, tenevo la tazzina da caffé con la destra , e la penna con la sinistra
La mia calligrafia, già non si capisce un cazzo quando scrivo con la destra, figuriamoci con la sinistra.
L’ho
continuata nel bagno, questa poesia. Adesso avevo la mano destra
libera di scrivere, e con la sinistra tenevo l’agendina. Intanto cagavo.
E pensavo a questa poesia, che se non era una poesia d’amore o di dolore, di che sapeva?
Che se non stavo pensando a nessuno, solo a questa poesia, e a cagare, di cosa sapeva questa poesia?
Da questa posizione poi, mi viene difficile pensare.
Allora l’ho continuata nel pomeriggio, questa poesia.
A rileggerla, non sapeva proprio di un cazzo1.
Sarà
che era domenica, e che non pioveva nemmeno. Solo qualche nuvola. Un
paio di nuvole del cazzo che non facevano neanche piovere.
La sera l’ho portata da un mio amico, che se ne intende di poesie.
T’ho portato una poesia, gli dico. Sa di così poco che non sono più sicuro che non sappia nemmeno di un cazzo1.
Lui se la legge e la rilegge.
Sta tranquillo, mi fa. Saper d’un cazzo1, non sa proprio d’un cazzo1.
Ma come finisce?
Non ci avevo pensato. Anche una poesia che non sa d’un cazzo1 deve avere una fine. Devo trovare un finale che non sa di un cazzo1 per essere in linea con il resto della poesia.
Ormai è quasi mezzanotte. Mi sdraio sul letto. Sono stanco. Ho passato tutto il giorno a scrivere.
Scrivere poesie che non sanno d’un cazzo1 stanca.
_____________________
1 Inteso come Nulla Cosmico